Smart working: disposizioni urgenti per la gestione dell’emergenza “coronavirus”

Segnaliamo che con il DPCM 25 febbraio 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, Serie Generale n. 47, il Governo ha emanato le seguenti disposizioni urgenti in materia di smart working. 
 
L’art. 2 del citato DPCM dispone che “La modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della Legge 22 maggio 2017, n. 81, è applicabile in via provvisoria, fino al 15 marzo 2020, per i datori di lavoro aventi sede legale o operativa nelle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria, e per i lavoratori ivi residenti o domiciliati che svolgano attività lavorativa fuori da tali territori, a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti.
 
Sotto il profilo operativo, l’accordo individuale è quindi provvisoriamente sostituito da una dichiarazione che lo smart working si riferisce ad un soggetto appartenente a una delle aree a rischio. Nella procedura telematica (che resta obbligatoria attraverso il portale “cliclavoro.gov.it”) devono pertanto essere fonite le seguenti informazioni:
1. Data sottoscrizione: sarà la data coincidente con la data di inizio del periodo di smart-working:
2. File accordo: in sostituzione dell’accordo dovrà essere allegato un file in formato PDF/A contentente una autodichiarazione dell’azienda nella quale sia presente un riferimento al DPCM citato e le informazioni anagrafiche (tra le quali il codice fiscale) del lavoratore coinvolto nella comunicazione;
 
Per tutte le altre informazioni richieste in fase di comunicazione, restano applicate le regole ordinarie.

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