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Lavorare in team: come stimolare i rapporti costruttivi tra i collaboratori.

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Lavorare in team: come stimolare i rapporti costruttivi tra i collaboratori.

Lavorare in team è una tra le attività più costruttive in azienda, per questo bisogna fare in modo di creare un buon ambiente di lavoro e favorire dei solidi rapporti tra colleghi affinché svolgano e attività nel modo più efficiente possibile.  

L’atmosfera serena è ciò che ogni datore di lavoro deve essere in grado di realizzare e, grazie a questo, si migliorerà la produttività, riducendo lo stress e creando un ambiente più fluido dove le incomprensioni si minimizzano. Un buon leader deve essere garante della serenità e del dialogo, rendendo lo stesso fluido, costruttivo e davvero efficace.

Ma, come migliorare la collaborazione tra colleghi?

Per costruire un rapporto con i colleghi e collaboratori, bisogna avere alla base delle caratteristiche importanti, che possono anche coincidere con quelle della vita privata. Un leader deve essere in grado di guidare il proprio team al successo ed essere in grado di ascoltare e soprattutto gestire i feedback e le eventuali lamentele riportando il tutto in un’ottica positiva, di costruzione.

Tra le caratteristiche più importanti troviamo:

  • La fiducia: mostrando al tuo team che credi in loro, ti fidi, questo farà nascere un solido legame tra le due parti che aiuterà nel lavorare in team, collaborare e comunicare con maggiore efficacia. Un buon leader deve mostrarsi responsabile e affidabile. Questo permetterà ai collaboratori di fidarsi a tal punto che saranno propensi a collaborare e a condividere le loro opinioni. Se un leader si fida sarà in grado anche di delegare le attività e al massimo controlla il risultato finale. Dire che ci si fida ma poi demolire passo dopo passo quello che si fa è, al contrario, distruttivo.
  • Rispetto: rispettare le idee di tutti i tuoi collaboratori, mostrarsi propenso all’ascolto delle idee altrui, trovare soluzioni insieme e migliorare il lavoro in team. Ascoltare gli altri ed essere propenso a cogliere tutti i vari punti di vista diversi per ogni situazione, mantenendo un atteggiamento positivo e senza pregiudizi aiuterà il tuo team a migliorare la produttività e favorendo il teamworking. Così facendo favorirai il confronto e l’integrazione, incoraggiando rapporti con i colleghi sempre più efficaci che andranno a beneficio dell’azienda.
  • Comunicazione chiara e coerente: la comunicazione è il fil rouge che permette di stabilire ottime relazioni, soprattutto relazioni di successo. Cerca sempre di avere un comportamento coerente con quello detto e incoraggia sempre gli altri a collaborare in azienda, condividere opinioni e comunicarle con diplomazia. Esempi di feedback con atteggiamenti non distruttivi potrebbero essere: “Grande lavoro su… Un suggerimento potrebbe essere…”.
  • Accettazione delle diversità: il leader deve essere in grado di accettare le diversità di pensiero, modi differenti di risolvere determinate situazioni aziendali. Tutto questo migliorerà anche i rapporti con i colleghi, ad esempio nel momento in cui bisogna svolgere un lavoro di gruppo.
  • Capacità di saper trasmettere positività ai collaboratori: come datore di lavoro devi essere in grado di far relazionare i collaboratori, quindi analizza le tue abilità di collaborazione e condivisione, cerca di capire dove arrivano i tuoi limiti e spingiti oltre. Questo verrà preso da modello e incoraggerà anche i tuoi collaboratori a sostenere il lavoro dei colleghi, rafforzando le relazioni professionali. Conoscersi reciprocamente aiuterà sempre di più lo sviluppo del lavoro di team.
  • Accettazione delle critiche costruttive: come tutti sappiamo le critiche sono sempre difficili da accettare ma imparando a distinguere quelle costruttive da quelle non costruttive ti farà crescere, migliorando, lavorativamente parlando. Mantieni sempre il dialogo con la persona che ti ha posto la critica e non mostrarti a disagio, rimani calmo e accetta il suo punto di vista.
  • Disponibilità: avendo sempre un atteggiamento aperto, sollecito e disponibile con i tuoi collaboratori si migliorerà la collaborazione in azienda rendendo tutti motivati e soddisfatti di lavorare in team.

Collaborazione in azienda: che tipologie di collaboratori esistono?

Costruire un buon clima aziendale grazie al teamworking è fondamentale, grazie ad essa ogni collaboratore si sentirà a suo agio sapendo di contare su una persona fidata e si impegnerà maggiormente nelle attività. In ogni azienda ci sono delle caratteristiche che spiccano di più in ogni collaboratore, le quali lo rendono unico e gli permettono di facilitare l’azione della collaborazione con gli altri.

Vediamo insieme come vengono identificati alcuni collaboratori in base alle proprie caratteristiche:

  1. Lo Sponsor: è colui che mette sempre in bella luce gli altri, le loro idee, le loro iniziative. Inoltre, sa perfettamente quando e come comunicare i propri progetti, valorizzandoli al meglio. Sponsorizza al meglio i propri colleghi e i loro lavori. La missione che si può affidare sarà quelle del “gregario” – non sarà il leader del suo gruppo ma la persona di riferimento che avrà un occhio in più all’organizzazione.
  2. L’Empatico: con lui hai la certezza di essere ascoltato con attenzione ed empatia. Rappresenta quell’alleato al quale confidare qualsiasi cosa perché sa tenere le informazioni in maniera riservata e, inoltre, sa gestire anche i momenti di tensione. All’interno del gruppo sarà il tuo orecchio e può essere il tuo “brand ambassador” nel caso di malcontento in azienda.
  3. Il Difensore: è l’alleato che trova sempre il modo di difendere gli altri nei momenti di difficoltà o di criticità e lo fa argomentando sempre nella maniera corretta e con i giusti modi per evitare critiche o accuse infondate. Ottimo per i ruoli dedicati alla sicurezza sul lavoro e al monitoraggio delle corrette pratiche.
  4. Il Consigliere: è colui che da sempre buoni consigli, facendo leva sulla propria esperienza e saggezza. Vede i problemi nella loro complessità e nella loro prospettiva temporale e aiuta il collega a trovare le migliori soluzioni per affrontarli.
  5. Il Problem Solving: è l’alleato che riesce a trovare sempre la soluzione giusta con determinazione e concretezza. Non si pone domande e non giudica l’accaduto, anzi si concentra sul trovare la soluzione più adatta. Risorsa fondamentale perché calma nel momento del bisogno.
  6. L’Esperto: è colui che si assicura di sapere sempre tutto e ha voglia di informarsi, di studiare per capire come dare un buon consiglio, un parere tecnico ed informato. È l’alleato su cui contare per conoscere qualsiasi tipo di informazione autorevole e affidabile. Riflette molto, pensa, ragiona e offre sempre la sua esperienza.
  7. Il Motivatore: rappresenta il collega che riesce a trovare sempre il giusto tenore emotivo in caso di stati d’animo troppo alti o bassi puntando sull’ironia, sulla gentilezza. Capisce lo stato d’animo di una persona e cerca di trovare il modo migliore per riportarlo a una condizione di motivazione verso il lavoro. Rappresenta il vero e proprio leader del team building.
  8. Il Pensatore Creativo: quell’alleato che vede le situazioni da un’altra prospettiva, favorendo il pensiero laterale. Dopo averci parlato ti farà venire in mente idee nuove, ti farà “accendere la lampadina”.

I tuoi collaboratori rispecchiano una di queste caratteristiche?

Collaborando si raggiungeranno insieme anche grandi obiettivi. Il datore di lavoro deve essere in grado di non generare scontri, non favorendo la competizione perché potrebbe non portare ai risultati sperati.

E tu, nella tua azienda, riesci a stimolare in modo costruttivo i rapporti con i colleghi?

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Gamification: coinvolgimento aziendale 2.0

come coinvolgere internamente i collaboratori con la gamification

Gamification: coinvolgimento aziendale 2.0

La gamification è una strategia aziendale che coinvolge in prima persona il dipendente attraverso delle tecniche di gioco per portarlo ad acquisire una competenza o per fargli svolgere un’attività attraverso un nuovo approccio. Il gaming ha il pregio di “alleggerire” l’approccio alla novità, rende l’individuo partecipe, e lo porta ad ottenere sia obiettivi d’impresa che personali, aumentando il suo interesse nello svolgere i compiti assegnati.

Dato che la persona è al centro di tutte le strategie, parliamo di gamification in HR. La gamification stimola il coinvolgimento attivo aumentando la partecipazione facendo leva sulle motivazioni profonde dei partecipanti. I dipendenti si sentiranno maggiormente apprezzati aumentando il senso di appartenenza.

Introducendo la gamification nella tua azienda, noterai un aumento di produttività: il team lavorerà insieme e con maggiore velocità, collaborando, apprendendo nuove competenze tramite la partecipazione attiva e diretta. Con la gamification in azienda si renderà tutto più dinamico e interattivo, stimolando sempre di più l’interazione dell’individuo.

Efficacia aziendale della gamification in HR

La scelta di introdurre la gamification in azienda è fondamentale quando si ha la necessità di sviluppare le relazioni costruttive, come ad esempio:

  • Attività formative aziendali: rendendo più “fun” la formazione;
  • Processi aziendali come selezione, onboarding, gestione e valutazione della performance;
  • Lavorare sull’engagement come buona diffusione di valori aziendali;
  • Acquisizione di nuovi clienti;
  • Fidelizzare clienti che già conoscono l’azienda o il prodotto;
  • Gestione del rapporto con i clienti.

Obiettivi fondamentali della gamification

La strategia della gamification non solo aiuta l’impresa a coinvolgere maggiormente i dipendenti, ma permette anche di raggiungere molti obiettivi aziendali. Facciamo qualche esempio:

Gamification in azienda: come introdurla?

Per inserire la gamification in azienda occorre in primis fare un’attenta analisi interna e, come non farla se non con il formulare delle domande specifiche? Questo aiuterà la tua impresa a comprendere come seguire al meglio la strategia. Vediamone insieme qualcuna.

  1. Chi è il target? Conoscere bene a chi stiamo rivolgendo l’azione di gamification, non può essere rivolta a tutti, ma deve essere ben progettata per ogni tipologia di audit.
  2. Quali sono gli obiettivi e i traguardi da raggiungere? È fondamentale avere ben chiaro il focus dell’azione: deve essere mirata e specifica in base agli obiettivi e ai traguardi da raggiungere.
  3. Che azione si vuole incoraggiare? La gamification ha l’obiettivo di migliorare la relazione tra i reparti; raggiungere uno scopo specifico; in altre parole, mettere in moto dei comportamenti. Quindi, è importante che l’azienda comprenda bene quale cambiamento vuole portare e come concentrare i propri sforzi.
  4. Come monitorare i progressi? Dato che la gamification è uno strumento di marketing, ha bisogno di monitoraggio. Si potrà così comprendere quanto l’azione gamificata sta avendo successo oppure no e agire di conseguenza.
  5. Che tipo di ricompensa offrire? Come in un videogioco l’azione di un utente deve essere finalizzata a un benefit; quindi, se al dipendente verrà offerto un premio, svolgerà il compito più volentieri, anche se è uno dei compiti più noiosi in assoluto, ma si sentirà soddisfatto e lo farà più volentieri.
  6. Come promuovere l’azione di gamification? Bisogna definire attentamente i canali attraverso i quali muoversi, come ad esempio una promozione online o anche offline.
  7. Quanto budget? Bisogna realizzare una stima del budget per ogni azione di gamification che si vuole mettere in azione nella propria azienda, dato che il lavoro creativo deve essere remunerato nella giusta maniera prevedendo il giusto budget.

Ma questo non basta: bisogna seguire delle fasi importanti che aiuteranno l’azienda ad attuare nel migliore dei modi la strategia della gamification, ossia:

  1. Preparazione: è la fase più importante perché si definiscono i problemi da risolvere, lo scenario, i “giocatori”, gli obiettivi, i comportamenti e molto altro. In poche parole, si dà il via a tutto il processo e ogni azione scelta in questa fase avrà delle ripercussioni nelle fasi successive.
  2. Brainstorming sulle meccaniche di gioco
  3. Selezione delle meccaniche
  4. Prototipazione meccaniche
  5. Fase di test
  6. Implementazione e sviluppo
  7. Raccolta feedback
  8. Aggiustamenti
Quali vantaggi può portare la gamification?

La gamification porta in azienda molti vantaggi:

  • Aumento dell’efficacia della formazione: le persone partecipano e imparano in modo attivo al contrario delle sessioni tradizionali.
  • Nel caso di giochi di gruppo si favorisce la discussione, il confronto, incoraggiando anche l’apprendimento tra pari.
  • Nel caso di giochi individuali online o social game, la formazione si gestisce con più flessibilità e le persone imparano con i propri tempi.
  • Nel caso di serious game, ossia attività formative con modalità di gioco che hanno uno scopo didattico e educativo, si fornisce alle persone uno spazio in cui osservare diversi meccanismi personali ed interpersonali e si sperimentano delle competenze e dinamiche relazionali in un contesto leggero.
  • Non si ha più la sensazione del già visto perché si affrontano argomenti in modo nuovo e con modalità interattiva.
  • Formazione su argomenti molto tecnici e pratici con un approccio più “fun”.
In che modo migliorare la gestione delle risorse umane?

Influendo molto sul coinvolgimento, la gamification migliora di conseguenza il modo di gestire le risorse all’interno dell’azienda. Ad esempio, possiamo vedere di seguito alcune pratiche:

  • Gamification nell’atto del recruiting: premiando i candidati con riconoscimenti e vantaggi concreti per aver completato le varie fasi dalla candidatura fino all’ultimo colloquio. Questo può aiutare ad attrarre candidati motivati fin dall’inizio, velocizzando anche i tempi di integrazione in azienda, dato che i candidati saranno abituati a raggiungere obiettivi ed ottenere premi.
  • Coltivare la cultura aziendale mantenendo i dipendenti valorizzati: se i dipendenti sono impegnati e si sentono parte del team, questo aiuterà a migliorare la fidelizzazione. È importante riuscire a conservare il patrimonio dei talenti, le conoscenze, valori aziendali premiandoli con la collaborazione ai progetti o miglioramenti degli stessi, partecipazione a programmi di volontariato.
  • Motivando sempre di più i dipendenti a imparare e a partecipare alla formazione aziendale: Con lo strumento della gamification si può creare un’esperienza divertente attorno a programmi di formazione per stimolare maggiore interazione.
  • Promuovere la compilazione di documenti e altri aspetti burocratici: questo si può ottenere tramite benefits che i dipendenti riceveranno al compimento di un compito. Ad esempio, “il miglior compilatore delle note spese”, oppure “la più rapida compilazione dei moduli per l’aggiornamento dei benefits”.
  • Incentivare il riconoscimento fra colleghi e creare una rete di dati unificata: grazie all’hr gamification è possibile creare sistemi di riconoscimento tra membri dello stesso team, congratulandosi l’un l’altro per il raggiungimento di un obiettivo comune. Tutti i dati sono tracciati tramite i database, tenendo sotto controllo tutte le conoscenze dei dipendenti e dell’azienda. Le informazioni si combinano per creare una forza lavoro più efficiente, collaborativa, produttiva e motivata verso l’alto.

Concludendo, la gamification è uno strumento che funziona perché fa leva sui desideri e bisogni delle persone. Fornendo gli obiettivi da raggiungere, ricompense da guadagnare, incoraggia la competizione e all’espressione di sé all’interno della community aziendale. Il dipendente, quindi, sviluppa le proprie capacità lavorative con la possibilità di provare diverse strategie per portare a termine la missione assegnata. Anche l’apprendimento diventa più divertente, attivandolo maggiormente.

E tu, utilizzavi già la gamification in azienda?

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