L’empatia sul lavoro: una rara, ma importante, virtù

Quanto migliorerebbe la tua vita lavorativa se migliorassi la capacità di percepire lo stato d’animo dei tuoi colleghi, mettendoti nei loro panni con la finalità  di comprendere al meglio differenti punti di vista e pensieri?

La chiave di tutto ciò ha un nome: Empatia.

In questo articolo andremo ad approfondire questa virtù, troppo spesso sottovalutata, ma che ha in sé la possibilità di migliorare la qualità dei rapporti, soprattutto nell’ambito lavorativo.

Grazie all’empatia si è in grado di entrare in sintonia con chi ci sta vicino, cogliendo i sentimenti altrui, fino a riconoscerli come propri. Se avverrà questo, si stabiliranno legami più consolidati con i colleghi e ci sarà un miglioramento della qualità relativa alle prestazioni lavorative.

Quali sono le tipologie di empatia con le quali possiamo venire a contatto?

I modi e le forme in cui si sviluppa l’empatia sono molteplici. Vediamoli insieme:

  • Empatia positiva: quella capacità di cogliere e condividere i sentimenti di gioia degli altri, tanto da essere contagiato;
  • Empatia negativa: rappresenta l’impossibilità di condivisione dei sentimenti con gli altri, soprattutto in situazioni in cui si scontrano con un’esperienza personale negativa, provando emozioni contrastanti di rabbia, paura o tristezza;
  • Empatia cognitiva: si descrive così l’abilità di comprendere il punto di vista dell’altro, focalizzandosi principalmente sulle opinioni e sul modo di ragionare piuttosto che sulle emozioni;
  • Empatia emozionale: l’attitudine di comprendere profondamente le emozioni e gli stati d’animo di un’altra persona;
  • Empatia comportamentale: si tratta della comprensione e interpretazione di tutti i comportamenti dell’altro ed è basata sulla comunicazione interculturale, soprattutto sul modo di porsi nei confronti degli altri;
  • Empatia relazionale: è la capacità di identificare le relazioni che intercorrono tra le persone, rispetto alla sfera affettiva, quella sociale, gerarchia e gruppi.

Quanto è importante sviluppare la cultura empatica?

Saper creare una cultura empatica è fondamentale in azienda. Ma cosa significa questo? Esprime l’abitudine a relazionarsi con gli altri e con se stessi, a seconda dell’esistenza di valori e pratiche condivisi in tutta l’organizzazione.

Una vera cultura dell’empatia si cementa quando le risorse in azienda sono empatiche. Diamo un’occhiata al funzionamento:

  1. allena l’empatia come un muscolo: è importante allenare abilità e abitudini per massimizzare la conversazione, l’osservazione e l’esperienza sensoriale, monitorando e tracciando tutto nel tempo per valutare il miglioramento;
  2. connettiti in modo coerente: nella tua vita privata collegati con persone simili al tuo target aziendale, che rispecchiano i modi di fare del tuo target. Questo ti aiuterà a comprendere al meglio come cambiano e si sviluppano i tipi di comportamenti e di emozioni.
  3. passa all’azione: le risorse devono mettersi in gioco, devono avere un pensiero aperto e capace di affrontare problemi reali e significativi.
  4. sviluppa un ecosistema dell’empatia: raccogli tutto quello che hai imparato e condividilo con le risorse interne. Organizza learning e canali di condivisione e dialogo, come i social aziendali, grazie ai quali sarà possibile organizzare tutto ciò che è stato appreso, ricevere feedback, collaborare e formare una conoscenza condivisa;

Empatia nel lavoro: benefici e vantaggi

L’empatia in azienda può portare davvero tanti benefici alle risorse ma anche all’organizzazione stessa, perché contribuisce a generare opportunità e innovazione grazie alla condivisione dei vari punti di vista, migliorando sia i rapporti interni che quelli esterni. Se si lavora in ottica di legami solidi si aumenterà la produttività grazie alla comunicazione costante, ottenendo così un team affiatato e motivato.

Comprendendo quindi, i sentimenti e le emozioni altrui, si avrà la capacità di comprendere bene il target di riferimento a cui rivolgere il proprio servizio/prodotto. Un utilizzo proficuo dell’empatia nel marketing permetterà di entrare in sintonia con il mercato, con le necessità e le emozioni dei clienti per garantire un’esperienza emotiva del tutto positiva.

La capacità di connettersi empaticamente servirà a:

  • saper gestire le conversazioni difficili: l’empatia aiuta a prendere parte a una conversazione delicata e difficile, aiutando a capire e rispettare le prospettive e i punti di vista dell’interlocutore, in modo da creare un dialogo significativo e costruttivo;
  • Valorizzare gli altri e farli crescere: mettendosi nei panni degli altri si comprenderanno al meglio le esigenze di sviluppo e di crescita. Se sei a capo di un team, l’empatia ti aiuterà nel comprendere i loro bisogni, le difficoltà e gli ostacoli che si trovano ad affrontare;
  • Mettere al centro il cliente: capendo le loro esigenze, risolvendo i problemi tenendo sempre presente il loro punto di vista. La centralità del cliente in tutte le fasi del lavoro aiuterà a immedesimarsi maggiormente con lo stesso, imparando a pensare fuori dagli schemi per trovare soluzioni innovative;
  • Gestire al meglio le trattative e le vendite: riuscire a comprendere una situazione in cui il cliente è propenso all’acquisto è essenziale per una trattativa di vendita. Il segreto sta nel mettersi nei suoi panni, sondare il terreno comprendendo cosa vuole davvero. Bisognerà creare un rapporto di fiducia;
  • Creare inclusione e un clima positivo: le persone empatiche sul lavoro coltivano le opportunità derivanti dalla diversità degli individui, includendo gli altri per farli sentire accettati e parte integrante dell’organizzazione;
  • Comprendere le dinamiche implicite dell’azienda: l’empatia favorisce l’interpretazione di situazioni interne ed esterne all’azienda. Le persone empatiche riescono a capire le influenze, le regole implicite che esistono in ogni contesto aziendale perché sanno essere empatici non solo a livello interpersonale ma anche di team e di organizzazione.

Leader empatico in azienda: grande valore aggiunto

In quest’ultima parte del blog approfondiamo una figura che tutte le aziende dovrebbero avere o riconoscere al proprio interno: il leader empatico. A supporto di ciò, studi focalizzati sull’empatia cognitiva hanno dimostrato quanto segue: (Fonte: gqitalia.it).

  1. L’empatia è in grado di stimolare innovazione e coinvolgimento: tutte quelle risorse che vengono seguite da un leader empatico hanno dichiarato di essere più creative e coinvolte rispetto a coloro che hanno un leader meno empatico: rispettivamente 61% e 13%;
  2. Riduzione del burnout: dallo studio è emerso che 6 intervistati su 10 soffrono di burnout dovuto al lavoro. in questo caso un leader empatico può fare la differenza, infatti il 67% ha confermato che questa condizione riduce gli effetti dello stress sul lavoro;
  3. Con un leader empatico si crea un ambiente di lavoro inclusivo: un luogo in cui si lavora con il sorriso fa venire voglia di fare sempre di più. Infatti, il 50% degli intervistati ha dichiarato di avere un luogo di lavoro inclusivo poiché hanno un leader empatico, al contrario del 17% che hanno una leadership non empatica;
  4. Diminuzione del turnover: se un leader riesce a creare un ambiente di lavoro solidale e inclusivo, i dipendenti potrebbero investire a loro volta nell’azienda;
  5. Miglioramento della “Work-life balance: l’86% degli intervistati ha confermato che l’avere una persona empatica come leader permette di conciliare al meglio la vita professionale con quella privata.

Essere un leader empatico significa comprendere i propri collaboratori, capendo le situazioni critiche riuscendo così a trovare le soluzioni più adatte.

E tu, ti reputi un leader empatico?

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