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Nearworking: la “variante” dello smart working

L'ufficio vicino a casa

Nearworking: la “variante” dello smart working

Lavorare vicino casa: ridisegnare spazi, tempi e modelli di lavoro per guardare al futuro.

Da settembre sarà forse possibile vivere e lavorare in una “città a 15 minuti”, nuova espressione per definire una città a misura di lavoratore. Sembrerebbe infatti intravedersi un nuovo modo di concepire il lavoro a distanza e lo smart working: e se il luogo di lavoro si avvicinasse a casa? Con la pandemia già sperimentato queste metodologia che adesso è stato superato da un nuovo concetto, ancora più evocativo di vicinanza e comodità: ossia il nearworking. La parola che riassume bene questo concetto è proprio “prossimità”.

Il Comune di Milano ha promosso questa nuova modalità lavorativa all’insegna di una tutela ambientale: riducendo gli spostamenti, si risparmia tempo e diminuisce notevolmente il tasso di inquinamento.

Questo rivisitazione professionale introdotta dal Piano organizzativo del Lavoro (POLA), permetterebbe di dire stop ai cosiddetti “quartieri dormitorio” per dare vita a distretti commerciali che rilancino l’economia di prossimità.

L’intento delle istituzioni è quello di creare spazi che permettano ai lavoratori di usufruire di una connessione senza fili e di postazioni per installare i computer, un coworking ubicato nelle vicinanze del proprio domicilio.
Se davvero il lavoro fosse raggiungibile in soli 15 minuti dalla propria abitazione oltre che a conciliare vita privata e lavorativa andremmo incontro a molteplici vantaggi.

Incoraggianti le parole di Cristina Tajani, Assessora alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano: “Dobbiamo […] limitare gli effetti negativi del lavoro agile, come il confinamento domestico, ed enfatizzarne quelli positivi, come […] la migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”. La Giunta comunale meneghina intravede in questa innovazione la possibilità di decongestionare il traffico cittadino partendo proprio dai dipendenti pubblici fino ad estendere questa opportunità ai settori privati.

Tra le altre migliorie ritroviamo la rinnovata flessibilità oraria che va di pari passo con un investimento sostanziale nella digitalizzazione dei processi: dotazione tecnologica e formazione digitale per il personale dipendente. Questo perché il desiderio è quello di approdare verso un’amministrazione più efficiente e attenta alle mutazioni dei tempi della città e del lavoro.

Fondamentale è la collaborazione con il settore privato, che metterà a disposizione alcune sedi per i lavoratori del Comune, otterrà impatti positivi su sostenibilità ambientale nonché un radicale miglioramento della qualità della vita e della conciliazione vita-lavoro dei lavoratori. 

Occorre ripensare gli spazi, non più fissi ma dinamici grazie a un’offerta articolata di sedi sul territorio cittadino che il lavoratore può prenotare. Tra gli aspetti più importanti l’adozione di un piano di cyber-security che garantisca un’adeguata protezione dei dati; i computer fissi resteranno un lontano ricordo: lasceranno il posto a postazioni fatte da laptop e smartphone.

Tra le nuove sfide l’adozione di programmi per un lavoro condiviso che avverrà da remoto tramite l’ausilio di sistemi di videoconferenze, di archiviazione “cloud” e messaggistica condivisa. 

Insomma sembra proprio che la parola working venga accompagnata sempre più da nuovi aggettivi: da smart, passando per agile e adesso anche vicino.

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Il futuro dello smart working: vantaggi concreti e tangibili per lavoratori ed imprese.

il futuro dello smart working

Il futuro dello smart working: vantaggi concreti e tangibili per lavoratori ed imprese.

I vantaggi dello smart working per lavoratori ed imprese come strumento di Welfare aziendale

Il lavoro agile, altresì chiamato smart working, nasce come prerogativa di libertà data al dipendente per lavorare in modo più produttivo gestendo al meglio impegni privati o familiari. Chi non desidera riuscire a conciliare vita privata e lavorativa?
Evitare il traffico per raggiungere il luogo di lavoro, avere più tempo a disposizione per se stessi e ritagliarsi dei momenti di relax è un po’ il sogno di tutti.

Nato come strumento di welfare aziendale, acquisisce il valore di lavoro flessibile e dinamico che prevede una riorganizzazione del tempo, delle attività, degli spazi ma anche degli strumenti necessari a svolgere le mansioni assegnate non più negli spazi d’ufficio. 

In questa condizione di libertà e fiducia risulta essere un mezzo efficace per raggiungere il famoso equilibrio tra sfera privata e lavorativa

Ma come viene normato? La legge cardine è la numero 81 del 2017.

Nella Gazzetta Ufficiale viene definito come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti […] con forme di organizzazione per obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro”. 
Si comprende facilmente come questa nuova modalità lavorativa sia incentrata sul benessere del dipendente che, se stimolato correttamente tramite obiettivi, in cambio di un po’ di libertà sarà pronto a dare il meglio di sé ed essere più produttivo. 
Ovviamente questo nuovo accordo si basa su una grande responsabilità: il lavoratore deve dimostrarsi all’altezza di organizzare e pianificare le attività lavorative e famigliari. 

Lavoro agile: uno spunto di riflessione per migliorare il benessere dei dipendenti

Quali migliorie ha apportato lo smart working? Finalmente abbiamo rimesso la persona al centro del processo.
Lo smart working permette di
lavorare per obiettivi riconoscendo il potenziale delle risorse senza più focalizzarci sul solo tempo lavorato. Le persone si sono sentite dare fiducia e hanno investito al meglio nel loro nuovo modo di lavorare. 
La pandemia ha sicuramente accelerato e contribuito a far conoscere questa nuova realtà imponendoci un cambiamento repentino: a livello lavorativo si prefigura una nuova frontiera. 

I tre vantaggi e le prospettive intraviste

  1. Lo smart working ha incrementato il benessere dei dipendenti, la produttività e il buon umore delle persone.
  2. Imprese e lavoratori hanno risparmiato sia in termini di tempo che di denaro.
  3. Ci ha permesso di dedicarsi ad attività piacevoli: tanti hanno riscoperto il piacere dell’attività sportiva e altri hanno coltivato vecchie passioni.

Che dire: questa strategia si è rivelata win-win!

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