L’umiltà: la soft skill inaspettata, utile alla leadership

Tra tutte le doti di leadership che deve avere un capo se ne aggiunge una inaspettata, che viene sempre più richiesta dalle aziende: l’umiltà. Quante volte abbiamo sentito parlare di umiltà ma non nel modo giusto? Si tende associare questo termine a qualcosa di negativo, a qualcuno di timido, insicuro perché al giorno d’oggi siamo circondati da una società che promuove sempre di più l’individualismo e l’egocentrismo.

Soprattutto nel mondo del lavoro l’umiltà è una virtù che viene sottostimata considerando una persona umile come una persona debole e incapace di prendere decisioni.

Ma qualcosa sta cambiando.

Qual è il vero valore dell’umiltà?

L’umiltà rappresenta uno di quei valori che, se usati nel modo corretto, portano miglioramenti efficaci sia nella vita privata che nella vita lavorativa, senza avere paura di mostrare i propri limiti.

L’altruismo è uno dei valori che accompagna l’umiltà perché l’essere umili porta l’individuo alla ricerca dell’autorealizzazione aiutando gli altri. Inoltre, si ha la consapevolezza di essere imperfetti e per questo giorno dopo giorno ci si migliora allontanandosi dal proprio ego, aprendosi in maniera costruttiva a nuove idee e a differenti punti di vista.

Avere questo valore anche nei modelli di leadership è importante. Vediamo insieme perché:

  1. Con l’aumento costante della complessità del lavoro è aumentato anche il carico di lavoro e la richiesta di un mix di competenze. È impossibile realizzare tutto da soli e con l’umiltà si è in grado di collaborare. Questo permette di raggiungere gli obiettivi insieme.
  2. In azienda esistono molte zone d’ombra dovute ai problemi di interazione tra i membri del team. La comunicazione potrebbe fallire sia se avviene verso il basso che verso l’alto, per questo è importante saper comunicare con umiltà, nel modo giusto, e ammettere di aver sbagliato per trovare delle soluzioni insieme.
  3. Con l’avvento delle nuove generazioni sono cambiati anche i valori, le aspettative. Si parla infatti di “Yolo Generations”. Con l’umiltà si possono comprendere al meglio tutti i cambiamenti perché si avrà una mente più aperta alle novità.

Come si comporta un leader umile?

Un leader umile non è colui che è pieno di ego, di superbia e che ha le risposte a tutto. Un vero leader umile è colui che in determinate situazioni è in grado di ammettere di aver sbagliato, capace di mettersi a “nudo” davanti il suo team e mostrando ai collaboratori di saper riconoscere i propri errori. Questo porterà anche gli altri a fare lo stesso e si creerà un clima di collaborazione.

L’essere umile ci porta a scoprire nuove prospettive da cui osservare la realtà, imparando ad ascoltare nuove linee di pensiero dei nostri collaboratori, rispettando le idee altrui e liberandoci dai pregiudizi: ingrediente fondamentale per la motivazione dei colleghi che saranno sempre più propensi a collaborare.

Ciò che un leader umile non deve smettere di fare è di continuare a imparare, soprattutto in un mondo in costante cambiamento, dove le informazioni cambiano velocemente. Solo il presuntuoso pensa che non sia più necessario imparare e vede con disprezzo il doversi rimettersi in gioco per apprendere nuove strategie manageriali.

Altro fattore importante è quello di riconoscere sempre i meriti dei collaboratori, stimolando la crescita e l’apprendimento per arricchirli di nuove competenze in modo che tutta l’organizzazione ne tragga vantaggio. Infatti, è proprio su questo che si valuta il successo di un vero leader umile.

L’umiltà, una caratteristica sempre più richiesta

Valutare la personalità di un candidato è fondamentale perché nessun diploma indicherà skill come l’umiltà, l’empatia, la creatività, la capacità di collaborazione, le doti di team working e così via. Queste sono alcune delle caratteristiche che durante il colloquio di lavoro vengono misurate, l’umiltà viene identificata come una skill collaborativa.

Per valutare un candidato nel migliore dei modi è importante essere attenti ad alcuni criteri, come:

  • L’iniziativa: “il candidato è meticoloso nel proprio lavoro?”, “è capace di riconoscere i propri errori e di correggerli di sua iniziativa?”
  • Abilità ad imparare dai propri errori: valutate l’umiltà e la flessibilità del candidato. “è capace di accettare i propri errori e di imparare da questi?”
  • La reputazione: per valutare il candidato in base alle sue soft skill è importante conoscere nel dettaglio la sua vita, i suoi diplomi, i suoi social network. Questo per verificare quali sono i tratti della personalità che mette in evidenza. Chiedete anche ai suoi vecchi colleghi.
  • Competenze di comunicazione: verificate la capacità di comunicazione, che abbia una buona eloquenza, una buona penna e un’ortografia accurata.

Per aiutare nell’intento, alcuni ricercatori stanno sviluppando diversi metodi per rintracciare questa virtù importante. Un esempio sono i test di “Hogan Assessments” eseguiti sulla personalità.

Sono dei test di personalità che fanno emergere punti di forza, aree di sviluppo e valori di una persona, valorizzando la leadership, le risorse e facilitando i percorsi di carriera. Inoltre, descrivono il comportamento di un individuo in un contesto lavorativo, includendo la gestione dello stress, l’interazione con gli altri, la conduzione delle attività quotidiane e la risoluzione dei problemi.

Come l’essere umili aiuta la tua crescita personale?

Perché il valore dell’umiltà è così importante per le aziende? L’umiltà porta con sé molti benefici che migliorano l’individuo. Vediamoli insieme:

  • Aumento della propria intelligenza emotiva;
  • Sviluppo di qualità come compassione e empatia cominciando a considerare anche gli altri e non concentrandosi più sui propri successi;
  • Possibilità di essere considerato come un leader carismatico per le proprie abilità sociali e questo darà l’opportunità di ottenere maggiore successo;
  • Riduzione e gestione dello stress perché c’è maggiore concentrazione su sé stesso, accettando di conseguenza le critiche e abbracciando il cambiamento;
  • Evoluzione della mentalità, sempre più positiva aumentando così anche il problem solving;
  • Mente più libera da schemi fissi accrescendo la propria immaginazione e la propria creatività, aprendo la mente a nuovi pareri e spunti di riflessione;
  • Le relazioni si intensificheranno e la vita lavorativa sarà più appagante, più soddisfacente.

L’essere umili a lavoro rende le persone più empatiche, collaborano maggiormente e non si sentiranno a disagio nel seguire le indicazioni di leader che considerano un modello da seguire.

E tu, sei un leader umile con i tuoi collaboratori? Lo reputi un valore importante per gestire il tuo team?

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