Contratto a tempo determinato: scopri i segreti di questa tipologia di contratto

Il contratto a tempo determinato è quella tipologia di contratto di lavoro subordinato (disciplinato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n.81, e da ultimo, dal decreto legge 4 maggio 2023, n. 48 (c.d. “Decreto Lavoro”) e dalla legge di conversione 3 luglio 2023, n. 85) la cui scadenza è predeterminata dalle parti tramite l’apposizione di un termine, al raggiungimento del quale il contratto cesserà automaticamente. 

Per i lavoratori a tempo determinato questo contratto rappresenta un’eccezione poiché la forma tipica e ordinaria del contratto di lavoro è quella a tempo indeterminato. La conseguenza di questa eccezione è che per stipulare il contratto a tempo determinato le parti dovranno rispettare i requisiti previsti dalla legge. 

Procediamo con la lettura dell’articolo evidenziando le caratteristiche principali del contratto.

Assunzione a tempo determinato: quali sono le caratteristiche principali?

La prima caratteristica che descriviamo, per quanto riguarda il contratto a tempo determinato, è la forma scritta. Il contratto infatti deve avere un atto scritto, a meno che non ci sia un contratto dalla durata di 12 giorni. Nel caso in cui non venga indicata la data di fine rapporto, il contratto si considera a tempo indeterminato. 

Qual è la durata e come funziona la proroga del contratto a tempo determinato?

Il contratto a termine ha una durata massima di 12 mesi, la quale può essere prorogata per ulteriori 12 mesi, in questi specifici casi: 

  • in tutti i casi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali;
  • in assenza di accordi collettivi, per esigenze tecniche, organizzative e produttive individuate dalle parti (entro il 30 aprile 2024);
  • per sostituire altri lavoratori. 

Se il contratto invece viene stipulato per un dirigente, il termine massimo previsto è di 5 anni. 

Per quanto riguarda la proroga contratto a tempo determinato, sono ammesse fino a un massimo di 4 proroghe riferite allo stesso contratto, nell’arco di 24 mesi. Contrario il caso dei rinnovi, per i quali non ci sono numeri massimi possibili di rinnovi. 

È importante ricordare però che, prima di procedere con una nuova assunzione a tempo determinato per lo stesso lavoratore presso lo stesso datore di lavoro, deve intercorrere un termine minimo di:

  • 10 giorni per i contratti con durata complessiva inferiore di 6 mesi;
  • 20 giorni per i contratti con durata complessiva superiore a 6 mesi. 

Queste specifiche vengono applicate a tutti i contratti a meno che non siano contratti stipulati per attività stagionali e in tutte le ipotesi individuate dalla contrattazione collettiva, anche aziendale.

Cosa succede se si prosegue oltre la scadenza del contratto?

Nel caso in cui si prosegue con il rapporto di lavoro oltre la scadenza del contratto a tempo determinato, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al dipendente una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto pari al 20% fino al decimo giorno successivo e al 40% per ogni giorno ulteriore. 

È importante ricordare che se il rapporto di lavoro continua oltre il 30° giorno per i contratti di durata inferiore a 6 mesi e oltre il 50° in tutti gli altri casi, l’assunzione a tempo determinato si trasforma a tempo indeterminato.

Quando non si può stipulare un’assunzione a tempo determinato?

Per quanto riguarda il divieto di stipulare delle assunzioni a tempo determinato, bisogna sapere che le aziende non possono procedere quando:

  • il datore di lavoro non ha effettuato la valutazione dei rischi ai sensi del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81;
  • sostituzione di lavoratori in sciopero;
  • nell’unità produttiva, nei 6 mesi precedenti, ci sono stati licenziamenti collettivi di personale con analoghe mansioni;
  • cassa integrazione di lavoratori con analoghe mansioni. 

Inoltre, nel campo dell’applicazione della disciplina del lavoro a termine, sono esclusi anche i seguenti casi:

  • il lavoro temporaneo;
  • l’apprendistato;
  • rapporti a termine che non costituiscono lavoro subordinato (es. tirocini)
  • i richiami del personale volontario dei vigili del fuoco
  • i contratti a termine con lavoratori in mobilità
  • il lavoro intermittente.

Come funziona il diritto di precedenza?

I lavoratori a tempo determinato hanno il diritto di precedenza sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato. Queste se sono state effettuate dall’azienda nei 12 mesi successivi alla scadenza del contratto e quando:

  • il lavoratore ha prestato attività per almeno 6 mesi;
  • l’assunzione riguarda le stesse mansioni espletate;
  • il lavoratore abbia manifestato la propria volontà al datore di lavoro entro 6 mesi.

È importante ricordare che il diritto di precedenza deve essere indicato nel contratto individuale di lavoro sottoscritto con il dipendente.

Cosa succede alla scadenza del contratto a tempo determinato?

Nel momento in cui si raggiunge la scadenza del contratto a tempo determinato, lo stesso cessa automaticamente senza obbligo di preavviso

Invece, facendo riferimento all’interruzione del rapporto, le parti possono recedere dal contratto prima del termine fissato solo in presenza di una giusta causa, sia in caso di dimissioni sia di licenziamenti. 

Adesso che hai concluso la tua lettura sul contratto a tempo determinato, iscriviti alla newsletter e rimani aggiornato sui prossimi argomenti normativi! 

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