Il Decreto Salva Infrazioni (Decreto Legge n. 131 del 16 settembre 2024) è stato introdotto per adeguare la normativa italiana agli obblighi dell’Unione Europea e affrontare le procedure di infrazione in corso.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda i contratti a termine, con l’obiettivo di tutelare maggiormente i diritti dei lavoratori e ridurre le pratiche illegittime da parte dei datori di lavoro.
Quali sono le novità sui contratti a termine?
Il decreto interviene sulla disciplina dei contratti a tempo determinato, modificando il riconoscimento per i contratti illegittimi. In precedenza, in caso di conversione di un contratto a termine in uno o a tempo indeterminato, il datore di lavoro era obbligato a pagare un’indennità compresa tra 2,5 e 12 mensilità.
La nuova normativa, invece, rimuove il limite massimo delle 12 mensilità, consentendo al giudice di stabilire risarcimenti superiori, a seconda dei danni subiti dal lavoratore.
Casi di indennizzo contratti illegittimi
Un contratto a termine può essere dichiarato illegittimo in diverse circostanze, tra cui:
- superamento del numero massimo di proroghe (4 in 24 mesi);
- mancanza di una causale specifica per contratti a superiori a 12 mesi;
- violazione delle regole di “stop and go” tra un contratto e l’altro,
- adibizione del lavoratore a mansioni diverse da quelle contrattuali.
Inoltre, viene eliminata la possibilità di ridurre l’indennità risarcitoria prevista dai contratti collettivi, offrendo una tutela rafforzata ai lavoratori.
Per concludere, il Decreto Salva Infrazioni introduce misure più stringenti per garantire che i contratti a termine rispettino le normative, prevedendo indennizzi più elevati per i lavoratori in caso di violazioni. Un cambiamento importante per rafforzare i diritti e la sicurezza sul lavoro.
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