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Lavorare in team: come stimolare i rapporti costruttivi tra i collaboratori.

Lavorare in team è una tra le attività più costruttive in azienda, per questo bisogna fare in modo di creare un buon ambiente di lavoro e favorire dei solidi rapporti tra colleghi affinché svolgano e attività nel modo più efficiente possibile.

L’atmosfera serena è ciò che ogni datore di lavoro deve essere in grado di realizzare e, grazie a questo, si migliorerà la produttività, riducendo lo stress e creando un ambiente più fluido dove le incomprensioni si minimizzano. Un buon leader deve essere garante della serenità e del dialogo, rendendo lo stesso fluido, costruttivo e davvero efficace.

Come migliorare la collaborazione tra colleghi?

Per costruire un rapporto con i colleghi e collaboratori, bisogna avere alla base delle caratteristiche importanti, che possono anche coincidere con quelle della vita privata. Un leader deve essere in grado di guidare il proprio team al successo ed essere in grado di ascoltare e soprattutto gestire i feedback e le eventuali lamentele riportando il tutto in un’ottica positiva, di costruzione.

Tra le caratteristiche più importanti troviamo:

  • La fiducia: mostrando al tuo team che credi in loro, ti fidi, questo farà nascere un solido legame tra le due parti che aiuterà nel lavorare in team, collaborare e comunicare con maggiore efficacia. Un buon leader deve mostrarsi responsabile e affidabile. Questo permetterà ai collaboratori di fidarsi a tal punto che saranno propensi a collaborare e a condividere le loro opinioni. Se un leader si fida sarà in grado anche di delegare le attività e al massimo controlla il risultato finale. Dire che ci si fida ma poi demolire passo dopo passo quello che si fa è, al contrario, distruttivo.
  • Rispetto: rispettare le idee di tutti i tuoi collaboratori, mostrarsi propenso all’ascolto delle idee altrui, trovare soluzioni insieme e migliorare il lavoro in team. Ascoltare gli altri ed essere propenso a cogliere tutti i vari punti di vista diversi per ogni situazione, mantenendo un atteggiamento positivo e senza pregiudizi aiuterà il tuo team a migliorare la produttività e favorendo il teamworking. Così facendo favorirai il confronto e l’integrazione, incoraggiando rapporti con i colleghi sempre più efficaci che andranno a beneficio dell’azienda.
  • Comunicazione chiara e coerente: la comunicazione è il fil rouge che permette di stabilire ottime relazioni, soprattutto relazioni di successo. Cerca sempre di avere un comportamento coerente con quello detto e incoraggia sempre gli altri a collaborare in azienda, condividere opinioni e comunicarle con diplomazia. Esempi di feedback con atteggiamenti non distruttivi potrebbero essere: “Grande lavoro su… Un suggerimento potrebbe essere…”.
  • Accettazione delle diversità: il leader deve essere in grado di accettare le diversità di pensiero, modi differenti di risolvere determinate situazioni aziendali. Tutto questo migliorerà anche i rapporti con i colleghi, ad esempio nel momento in cui bisogna svolgere un lavoro di gruppo.
  • Capacità di saper trasmettere positività ai collaboratori: come datore di lavoro devi essere in grado di far relazionare i collaboratori, quindi analizza le tue abilità di collaborazione e condivisione, cerca di capire dove arrivano i tuoi limiti e spingiti oltre. Questo verrà preso da modello e incoraggerà anche i tuoi collaboratori a sostenere il lavoro dei colleghi, rafforzando le relazioni professionali. Conoscersi reciprocamente aiuterà sempre di più lo sviluppo del lavoro di team.
  • Accettazione delle critiche costruttive: come tutti sappiamo le critiche sono sempre difficili da accettare ma imparando a distinguere quelle costruttive da quelle non costruttive ti farà crescere, migliorando, lavorativamente parlando. Mantieni sempre il dialogo con la persona che ti ha posto la critica e non mostrarti a disagio, rimani calmo e accetta il suo punto di vista.
  • Disponibilità: avendo sempre un atteggiamento aperto, sollecito e disponibile con i tuoi collaboratori si migliorerà la collaborazione in azienda rendendo tutti motivati e soddisfatti di lavorare in team.

Collaborazione in azienda: che tipologie di collaboratori esistono?

Costruire un buon clima aziendale grazie al teamworking è fondamentale, grazie ad essa ogni collaboratore si sentirà a suo agio sapendo di contare su una persona fidata e si impegnerà maggiormente nelle attività. In ogni azienda ci sono delle caratteristiche che spiccano di più in ogni collaboratore, le quali lo rendono unico e gli permettono di facilitare l’azione della collaborazione con gli altri.

Vediamo insieme come vengono identificati alcuni collaboratori in base alle proprie caratteristiche:

  1. Lo Sponsor: è colui che mette sempre in bella luce gli altri, le loro idee, le loro iniziative. Inoltre, sa perfettamente quando e come comunicare i propri progetti, valorizzandoli al meglio. Sponsorizza al meglio i propri colleghi e i loro lavori. La missione che si può affidare sarà quelle del “gregario” – non sarà il leader del suo gruppo ma la persona di riferimento che avrà un occhio in più all’organizzazione.
  2. L’Empatico: con lui hai la certezza di essere ascoltato con attenzione ed empatia. Rappresenta quell’alleato al quale confidare qualsiasi cosa perché sa tenere le informazioni in maniera riservata e, inoltre, sa gestire anche i momenti di tensione. All’interno del gruppo sarà il tuo orecchio e può essere il tuo “brand ambassador” nel caso di malcontento in azienda.
  3. Il Difensore: è l’alleato che trova sempre il modo di difendere gli altri nei momenti di difficoltà o di criticità e lo fa argomentando sempre nella maniera corretta e con i giusti modi per evitare critiche o accuse infondate. Ottimo per i ruoli dedicati alla sicurezza sul lavoro e al monitoraggio delle corrette pratiche.
  4. Il Consigliere: è colui che da sempre buoni consigli, facendo leva sulla propria esperienza e saggezza. Vede i problemi nella loro complessità e nella loro prospettiva temporale e aiuta il collega a trovare le migliori soluzioni per affrontarli.
  5. Il Problem Solving: è l’alleato che riesce a trovare sempre la soluzione giusta con determinazione e concretezza. Non si pone domande e non giudica l’accaduto, anzi si concentra sul trovare la soluzione più adatta. Risorsa fondamentale perché calma nel momento del bisogno.
  6. L’Esperto: è colui che si assicura di sapere sempre tutto e ha voglia di informarsi, di studiare per capire come dare un buon consiglio, un parere tecnico ed informato. È l’alleato su cui contare per conoscere qualsiasi tipo di informazione autorevole e affidabile. Riflette molto, pensa, ragiona e offre sempre la sua esperienza.
  7. Il Motivatore: rappresenta il collega che riesce a trovare sempre il giusto tenore emotivo in caso di stati d’animo troppo alti o bassi puntando sull’ironia, sulla gentilezza. Capisce lo stato d’animo di una persona e cerca di trovare il modo migliore per riportarlo a una condizione di motivazione verso il lavoro. Rappresenta il vero e proprio leader del team building.
  8. Il Pensatore Creativo: quell’alleato che vede le situazioni da un’altra prospettiva, favorendo il pensiero laterale. Dopo averci parlato ti farà venire in mente idee nuove, ti farà “accendere la lampadina”.

I tuoi collaboratori rispecchiano una di queste caratteristiche?

Collaborando si raggiungeranno insieme anche grandi obiettivi. Il datore di lavoro deve essere in grado di non generare scontri, non favorendo la competizione perché potrebbe non portare ai risultati sperati.

E tu, nella tua azienda, riesci a stimolare in modo costruttivo i rapporti con i colleghi?

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Gamification: coinvolgimento aziendale 2.0

La gamification è una strategia aziendale che coinvolge in prima persona il dipendente attraverso delle tecniche di gioco per portarlo ad acquisire una competenza o per fargli svolgere un’attività attraverso un nuovo approccio. Il gaming ha il pregio di “alleggerire” l’approccio alla novità, rende l’individuo partecipe, e lo porta ad ottenere sia obiettivi d’impresa che personali, aumentando il suo interesse nello svolgere i compiti assegnati.

Dato che la persona è al centro di tutte le strategie, parliamo di gamification in HR. La gamification stimola il coinvolgimento attivo aumentando la partecipazione facendo leva sulle motivazioni profonde dei partecipanti. I dipendenti si sentiranno maggiormente apprezzati aumentando il senso di appartenenza.

Introducendo la gamification nella tua azienda, noterai un aumento di produttività: il team lavorerà insieme e con maggiore velocità, collaborando, apprendendo nuove competenze tramite la partecipazione attiva e diretta. Con la gamification in azienda si renderà tutto più dinamico e interattivo, stimolando sempre di più l’interazione dell’individuo.

Efficacia aziendale della gamification in HR

La scelta di introdurre la gamification in azienda è fondamentale quando si ha la necessità di sviluppare le relazioni costruttive, come ad esempio:

  • Attività formative aziendali: rendendo più “fun” la formazione;
  • Processi aziendali come selezione, onboarding, gestione e valutazione della performance;
  • Lavorare sull’engagement come buona diffusione di valori aziendali;
  • Acquisizione di nuovi clienti;
  • Fidelizzare clienti che già conoscono l’azienda o il prodotto;
  • Gestione del rapporto con i clienti.

Obiettivi fondamentali della gamification

La strategia della gamification non solo aiuta l’impresa a coinvolgere maggiormente i dipendenti, ma permette anche di raggiungere molti obiettivi aziendali. Facciamo qualche esempio:

  • Miglioramento della gestione dei clienti: la gamification può essere utilizzata anche nell’area vendita di un’azienda, in questo modo di andrà a incoraggiare il team a lavorare in modo più efficace ed intuitivo stimolando reazioni psicologiche naturali che hanno a che vedere con concorrenza, riconoscimento e realizzazione.
  • Consolidamento della fedeltà a un brand: creando scenari diversi dal solito e coinvolgendo in maniera mirata e flessibile l’individuo, mettendolo al centro di un vero e proprio scambio con il marchio.
  • Stimolare un comportamento attivo e misurabile: tramite l’utilizzo di meccaniche ludiche si coinvolgerà in un’attività di un sito o di un servizio, agevolando comportamenti anche offline. L’utente è chiamato a fare qualcosa.
  • Generare un interesse verso il messaggio da comunicare: tramite la gamification in hr si ha la possibilità anche di veicolare informazioni facendo focalizzare l’attenzione dell’utente verso la campagna di comunicazione.

Gamification in azienda: come introdurla?

Per inserire la gamification in azienda occorre in primis fare un’attenta analisi interna e, come non farla se non con il formulare delle domande specifiche? Questo aiuterà la tua impresa a comprendere come seguire al meglio la strategia. Vediamone insieme qualcuna.

  1. Chi è il target? Conoscere bene a chi stiamo rivolgendo l’azione di gamification, non può essere rivolta a tutti, ma deve essere ben progettata per ogni tipologia di audit.
  2. Quali sono gli obiettivi e i traguardi da raggiungere? È fondamentale avere ben chiaro il focus dell’azione: deve essere mirata e specifica in base agli obiettivi e ai traguardi da raggiungere.
  3. Che azione si vuole incoraggiare? La gamification ha l’obiettivo di migliorare la relazione tra i reparti; raggiungere uno scopo specifico; in altre parole, mettere in moto dei comportamenti. Quindi, è importante che l’azienda comprenda bene quale cambiamento vuole portare e come concentrare i propri sforzi.
  4. Come monitorare i progressi? Dato che la gamification è uno strumento di marketing, ha bisogno di monitoraggio. Si potrà così comprendere quanto l’azione gamificata sta avendo successo oppure no e agire di conseguenza.
  5. Che tipo di ricompensa offrire? Come in un videogioco l’azione di un utente deve essere finalizzata a un benefit; quindi, se al dipendente verrà offerto un premio, svolgerà il compito più volentieri, anche se è uno dei compiti più noiosi in assoluto, ma si sentirà soddisfatto e lo farà più volentieri.
  6. Come promuovere l’azione di gamification? Bisogna definire attentamente i canali attraverso i quali muoversi, come ad esempio una promozione online o anche offline.
  7. Quanto budget? Bisogna realizzare una stima del budget per ogni azione di gamification che si vuole mettere in azione nella propria azienda, dato che il lavoro creativo deve essere remunerato nella giusta maniera prevedendo il giusto budget.

Ma questo non basta: bisogna seguire delle fasi importanti che aiuteranno l’azienda ad attuare nel migliore dei modi la strategia della gamification, ossia:

  1. Preparazione: è la fase più importante perché si definiscono i problemi da risolvere, lo scenario, i “giocatori”, gli obiettivi, i comportamenti e molto altro. In poche parole, si dà il via a tutto il processo e ogni azione scelta in questa fase avrà delle ripercussioni nelle fasi successive.
  2. Brainstorming sulle meccaniche di gioco
  3. Selezione delle meccaniche
  4. Prototipazione meccaniche
  5. Fase di test
  6. Implementazione e sviluppo
  7. Raccolta feedback
  8. Aggiustamenti

Quali vantaggi può portare la gamification?

La gamification porta in azienda molti vantaggi:

  • Aumento dell’efficacia della formazione: le persone partecipano e imparano in modo attivo al contrario delle sessioni tradizionali.
  • Nel caso di giochi di gruppo si favorisce la discussione, il confronto, incoraggiando anche l’apprendimento tra pari.
  • Nel caso di giochi individuali online o social game, la formazione si gestisce con più flessibilità e le persone imparano con i propri tempi.
  • Nel caso di serious game, ossia attività formative con modalità di gioco che hanno uno scopo didattico e educativo, si fornisce alle persone uno spazio in cui osservare diversi meccanismi personali ed interpersonali e si sperimentano delle competenze e dinamiche relazionali in un contesto leggero.
  • Non si ha più la sensazione del già visto perché si affrontano argomenti in modo nuovo e con modalità interattiva.
  • Formazione su argomenti molto tecnici e pratici con un approccio più “fun”.

In che modo migliorare la gestione delle risorse umane?

Influendo molto sul coinvolgimento, la gamification migliora di conseguenza il modo di gestire le risorse all’interno dell’azienda. Ad esempio, possiamo vedere di seguito alcune pratiche:

  • Gamification nell’atto del recruiting: premiando i candidati con riconoscimenti e vantaggi concreti per aver completato le varie fasi dalla candidatura fino all’ultimo colloquio. Questo può aiutare ad attrarre candidati motivati fin dall’inizio, velocizzando anche i tempi di integrazione in azienda, dato che i candidati saranno abituati a raggiungere obiettivi ed ottenere premi.
  • Coltivare la cultura aziendale mantenendo i dipendenti valorizzati: se i dipendenti sono impegnati e si sentono parte del team, questo aiuterà a migliorare la fidelizzazione. È importante riuscire a conservare il patrimonio dei talenti, le conoscenze, valori aziendali premiandoli con la collaborazione ai progetti o miglioramenti degli stessi, partecipazione a programmi di volontariato.
  • Motivando sempre di più i dipendenti a imparare e a partecipare alla formazione aziendale: Con lo strumento della gamification si può creare un’esperienza divertente attorno a programmi di formazione per stimolare maggiore interazione.
  • Promuovere la compilazione di documenti e altri aspetti burocratici: questo si può ottenere tramite benefits che i dipendenti riceveranno al compimento di un compito. Ad esempio, “il miglior compilatore delle note spese”, oppure “la più rapida compilazione dei moduli per l’aggiornamento dei benefits”.
  • Incentivare il riconoscimento fra colleghi e creare una rete di dati unificata: grazie all’hr gamification è possibile creare sistemi di riconoscimento tra membri dello stesso team, congratulandosi l’un l’altro per il raggiungimento di un obiettivo comune. Tutti i dati sono tracciati tramite i database, tenendo sotto controllo tutte le conoscenze dei dipendenti e dell’azienda. Le informazioni si combinano per creare una forza lavoro più efficiente, collaborativa, produttiva e motivata verso l’alto.

Concludendo, la gamification è uno strumento che funziona perché fa leva sui desideri e bisogni delle persone. Fornendo gli obiettivi da raggiungere, ricompense da guadagnare, incoraggia la competizione e all’espressione di sé all’interno della community aziendale. Il dipendente, quindi, sviluppa le proprie capacità lavorative con la possibilità di provare diverse strategie per portare a termine la missione assegnata. Anche l’apprendimento diventa più divertente, attivandolo maggiormente.

E tu, utilizzavi già la gamification in azienda?

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“Great Resignation”: Tempi di dimissioni

Great Resignation è quel termine che sta a rappresentare l’alto numero di dimissioni che si è visto successivamente alla pandemia. Questo fenomeno ha visto un numero crescente di dimissioni di massa prima negli Stati Uniti dove 4,6 milioni di americani ha lasciato volontariamente il lavoro nel 2021. In Italia, il boom di dimissioni è stato del 58% nel secondo trimestre del 2021 : il 37% in più rispetto al trimestre precedente e +87% rispetto al 2020.

La pandemia ha cambiato le carte in tavola, ha influenzato molto il mercato del lavoro, sia per l’offerta che per la domanda. Ha reso i dipendenti, soprattutto i più giovani tra 18 e 25 anni, più consapevoli nell’avere maggiore equilibrio tra vita privata e vita lavorativa, ossia il “work life balance”. I lavoratori non sono più disposti a lavorare in condizioni imposte che non rispecchiano più i loro valori.

Le dimissioni di massa, quindi, non si sono rassegnate per una questione di denaro, di retribuzione, ma per una questione di benessere, si è arrivati a considerare un nuovo approccio di vita: si lavora per vivere e non si vive per lavorare. Negli Stati Uniti questo approccio è chiamato “Yolo Economy: You Only Live Once”: si vive una volta sola.

Il benessere è adesso una delle priorità per i lavoratori. Gli stessi preferiscono una realtà più flessibile e con una buona cultura aziendale, in grado di investire maggiormente sui talenti, premiandoli con maggiore libertà nella gestione degli impegni. Nuovo approccio che prevede una concentrazione sui risultati, sul raggiungimento di obiettivi, indipendentemente dal fatto che venga eseguito in ufficio o a casa in smart. Flessibilità è la nuova parola chiave.

Il tema fondamentale che bisogna sviluppare all’interno delle aziende, in tempi di dimissioni, è valorizzare le diversità, valorizzare le differenze perché i giovani vogliono trovare in azienda un ambiente piacevole, positivo dove sviluppare delle relazioni sociali non tossiche. Quindi, per non favorire le dimissioni volontarie, è importante che il lavoratore porti con sé le sue passioni e le sue unicità.

I dipendenti non vogliono più essere considerati come delle transazioni, ma come delle persone, vogliono sentirsi apprezzati.

Le dimissioni di massa: un danno per le aziende

L’aumento delle dimissioni volontarie ha comportato anche dei danni per le aziende, soprattutto in ottica di costi. Le aziende successivamente a una dimissione devono investire in risorse, tempo ed energie per trovare un altro valido sostituto. In attesa di ciò si genera turnover, job rotation che porta ad aumentare i livelli di stress dei collaboratori che si troveranno a fare del lavoro in più per poter rimediare alle mancanze temporanee. Questo può portare anche a influenzare negativamente l’azienda e i suoi dipendenti.

Inoltre, assumere una persona comporta anche spese in ottica di software di ricerca e di selezione, tempo e lavoro dell’area HR, spese legate alla pubblicazione di annunci, tempo e costi per onboarding e formazione dei nuovi membri.

Facciamo un esempio: Secondo uno studio pubblicato su “Organization Science” il costo stimato per un dipendente perso che guadagna 8 euro l’ora si traduce in perdite per l’azienda che vanno da 3.300 a 23.000 euro circa. Perdite enormi per le aziende.

Come contrastare le great resignation?

Trattenere i talenti all’interno dell’azienda è importante, per questo è fondamentale saper contrastare il fenomeno della Great Resignation. Ma come fare?

  • Investire maggiormente nella formazione professionale, sia del team leader sia dei dipendenti. Formazione non sono in ottica di apprendimento di nuove competenze, ma anche in ottica di aggiornamento delle stesse;
  • Investire in spazi e tecnologie che permettano al personale di lavorare sia con tecnologie del mondo analogico e digitale;
  • Investire nel benessere del personale: la salute mentale è importante, così come prendersi delle pause dalla digitalizzazione;
  • Crea un ambiente di lavoro piacevole e community;
  • Ripensare alla cultura aziendale valorizzando i dipendenti creando working experience per attrarre nuovi clienti;
  • Valorizzare sempre di più la diversità etnica, culturale, di genere;
  • Considerare ogni esigenza del team, ogni team è composto da individui;
  • I manager devono essere maggiormente empatici, autentici e ascoltare le persone per creare un rapporto di fiducia;
  • Condividere la mission e la vision aziendale coinvolgendo sempre di più l’individuo nelle pratiche aziendali;
  • Offrire il welfare aziendale per offrire sostegno ai dipendenti anche con buoni pasto e buoni acquisto;
  • Riorganizzare gli spazi in ufficio garantendo un ambiente piacevole per incontrarsi e scambiare opinioni su un progetto;
  • Ascoltare i propri dipendenti: alcuni di loro con la pandemia hanno cambiato le loro scale valoriali;
  • Analizzare la situazione delle dimissioni volontarie per capire da cosa sono dovute,
  • Creare dei piani di retention customizzati: dopo aver analizzato bene tutti i dati e capite le cause, realizzare dei piani più mirati.

La Great Resignation è un tema importante in questo periodo, per questo è necessario fare attenzione a tutte le cause interne ed esterne che possono portare i dipendenti a delle dimissioni volontarie. Cercare di garantire un adeguato work life balance è un primo passo verso la diminuzione di questo grande fenomeno.

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Growth mindset: la crescita mentale che ti porta al successo

Prima di parlare di growth mindset, bisogna fare un passo indietro e cominciare a spiegare cos’è il mindset. La prima che parlò di ciò fu la psicologa Carol Dweck, psicologa della Standford University. Lei scoprì il potere del mindset descrivendolo così: “il tuo mindset determina i tuoi comportamenti di fronte alle situazioni che ti si presentano, è il tuo modo di agire e di reagire in determinazione circostanze.”

L’insieme di tutte le credenze, condizionamenti e insegnamenti che assimiliamo durante la vita e l’educazione che riceviamo insieme alle esperienze vissute compongono il nostro mindset. Nel corso della vita deve essere allenato e quindi deve essere volto alla crescita, per questo parliamo di growth mindset. Quest’ultimo si realizza su tutte le qualità essenziali che possono essere coltivate e migliorate nel corso del tempo, presupponendo la possibilità al cambiamento, alla crescita, allo studio, all’esperienza e alla pratica.

Il fallimento, in una mentalità di crescita, viene visto come un insegnamento a fare meglio, non è visto come un ostacolo; quindi, ogni errore è parte dell’apprendimento e dipende dal modo in cui affrontiamo le cose.

Come espandere la propria mentalità in pochi semplici passi

Per riuscire a ottenere una crescita mentale è importante adottare alcune tecniche fondamentali:

  1. Apprendere dagli errori: il fallimento e gli errori devono essere visti come un’opportunità per imparare e fare sempre meglio, mai il contrario. Le difficoltà sono uno stimolo per raggiungere il successo.
  2. Andare oltre i propri limiti: bisogna sempre spingersi oltre quello che si sa fare, superare i propri limiti. Non bisogna mai partire dal presupposto che non si abbiano le capacità per realizzare un qualcosa.
  3. Abbracciare sempre le sfide: quest’ultime sono delle opportunità che permettono di andare avanti, superare gli ostacoli e accrescere il proprio potere. Ad esempio, nel lavoro è importante avere delle buone capacità di problem solving. Bisogna uscire sempre dalla zona di comfort in modo da migliorare sempre di più e crescere mentalmente.
  4. Continuare a studiare: rimanere sempre studenti è un modo per allenare la mente, essere sempre curiosi di sapere sempre di più, essere affamato di apprendimento.
  5. Essere aperto ai feedback: non si deve aver paura di ricevere dei giudizi o delle critiche: sono proprio queste che permettono di migliorare sé stessi, di sfidare le proprie capacità e migliorare.

Quanto è importante un buon growth mindset in azienda?

Nell’ambito professionale crescere mentalmente è alquanto importante perché se si migliorano le proprie capacità e si potenziano al meglio, i risultati positivi non incidono solo sulla singola persona, ma incidono positivamente su tutto il team di lavoro e di conseguenza sull’azienda. Questo accade perché si respinge l’immobilismo della comfort zone, quindi di conseguenza si costruiranno delle relazioni fondate sull’innovazione, sul coraggio di rischiare, di sbagliare, introducendo il tutto con qualcosa di produttivo, di nuovo.

In azienda, non solo i collaboratori, ma anche i leader aziendali devono sviluppare una mentalità di crescita in modo da riuscire a trasmetterla ai propri dipendenti, in sé stessi e nell’organizzazione. Si riuscirà a raggiungere il growth mindset se si incoraggiano le capacità, le aspirazioni nascoste, creando una cultura condivisa all’interno di tutta l’azienda.

Come diffondere la mentalità di crescita in azienda?

Per diffondere la crescita mentale in azienda è importante avere in mente alcuni aspetti:

  • L’apprendimento continuo: dato che il mondo digitale è sempre in evoluzione è importante stare sempre al passo con i tempi, con l’evoluzione. È importante usufruire di tutte le tecnologie che l’innovazione ci porta, grazie alle quali è possibile imparare sempre di più. Se si incoraggia il team di lavoro a lavorare in questo modo, ad essere sempre curiosi, le risorse riusciranno ad aumentare le proprie competenze nel tempo.
  • Sbagliare non è sbagliato: viviamo in una società in cui l’errore viene visto come un ostacolo al successo finale. Ma al contrario è proprio l’errore e il come si reagisce ad esso che fa la differenza nella vittoria e nella sconfitta. Se i membri del team avranno una fixed mindset, ossia una mentalità fissa, abitudinaria, non si lanceranno mai nell’ignoto per paura di fallire. Avere une mentalità di crescita significa abbracciare il fallimento e renderlo un’opportunità per analizzare, esaminare le opzioni e assumere nuovi punti di vista per prevenire il fallimento nel futuro. In un’azienda in cui i dipendenti non avranno timore del fallimento, ci sarà un’atmosfera la quale permette agli stessi di sviluppare più creatività e svolgeranno i propri compiti sempre meglio.
  • L’innovazione è sempre da promuovere: bisogna condividere una cultura digitale all’interno dell’azienda, sempre più innovativa, adottando nuove strategie. Per stare al passo con la concorrenza e in un mercato sempre in cambiamento è importante avere sempre una strategia volta all’innovazione. Grazie ai nuovi strumenti si riuscirà a rimanere in contatto con i clienti in modo molto più semplice, rispondere alle loro esigenze. Sviluppando questo growth mindset in azienda verso l’innovazione ci sarà la possibilità di rinnovare la tua impresa, incoraggiare i membri del team ad espandersi in nuove aree di sviluppo.
  • Costruisci un team di crescita: realizzando dei gruppi di lavoro composti da persone che hanno voglia di espandere la propria mente, crescere insieme e portare valore aggiunto all’impresa. In questo modo si stimola la collaborazione, la formazione e la crescita di gruppo.

Come si fa a portare il growth mindset nel team? Te lo spieghiamo subito.

  1. Devi fissare degli obiettivi individuali e anche comuni insieme ai membri del team, in modo da far raggiungere dei traguardi personali che però vanno ad unirsi ai traguardi da raggiungere insieme come gruppo di lavoro.
  2. Fornisci le risorse per la formazione e le opportunità di networking, in modo che i dipendenti apprendano tutte le nuove competenze di cui hanno bisogno. Le risorse si sentiranno sostenuti e avranno più fiducia e si impegneranno di più per favorire la crescita mentale.
  3. Incoraggia la condivisione delle idee, anche le idee fuori dagli schemi. I membri del team devono sentirsi liberi di esprimere le proprie opinioni e non giudicati.

Concludendo, se i successi vengono riconosciuti come risultati dell’intero gruppo e non solo come successi personali del singolo individuo si costruirà un buon growth mindset in tutto il team e si raggiungeranno risultati soddisfacenti anche a livello di business. Tutte le risorse, quindi, saranno felici dei traguardi comuni perché li sentiranno come propri.

E tu, come incoraggi il tuo team a crescere mentalmente?

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Il lavoro ibrido: il lavoro da remoto è in modalità agile

Cos’è il lavoro ibrido?

Il lavoro ibrido è quella modalità di lavoro agile in cui il lavoratore svolge i suoi compiti in parte da remoto, lavorando da casa o da un altro luogo, e in parte in sede aziendale.

L’obiettivo è quella di coniugare i benefici del lavoro da remoto con quelli dell’operatività in ufficio, rispondendo di conseguenza alle esigenze dei lavoratori, i quali riescono a trovare un equilibrio tra casa e lavoro, tramite lo smart working e alla necessità delle aziende, chiamate ad essere sempre più competitive.

La modalità del lavoro da remoto permette al dipendente di equilibrare meglio la vita privata con il lavoro, portando dei benefici sul benessere personale e anche sul rendimento dell’azienda. Con lo smart working si può anche notare un incremento della produttività fino al 60% (come dimostrato durante la pandemia da Covid-19). Benefici che però a lungo andare non sono così positivi, perché il dipendente può sentirsi demotivato e meno coinvolto, incidendo negativamente sul rendimento.

Infatti, non tutti i dipendenti amano lavorare da remoto o con modalità ibrida perché potrebbe risultare stancante portarsi dietro tutti gli strumenti e cambiare ogni volta luogo di lavoro, abituarsi a posti diversi, rompendo la routine lavorativa e casalinga.

Lavorando in ufficio, invece, si otterranno benefici per quanto riguarda il mantenimento dei rapporti sociali con i colleghi e il senso di appartenenza in azienda, permettendo così di essere sempre motivato e coinvolto nelle pratiche aziendali.

Criticità tra lavoro da remoto e lavoro in ufficio

Nell’usufruire del modello di lavoro ibrido possono nascere delle difficoltà, come le diseguaglianze tra coloro che lavorano in azienda e coloro che lavorano da casa, ad esempio nel momento in cui si realizzano degli scambi informali lasciando chi svolge il lavoro da remoto fuori da alcune dinamiche. Altra criticità è la perdita di collaborazione, spirito di gruppo rischiando di far rimanere ai margini dell’organizzazione coloro che non lavorano in ufficio, ottenendo anche minore visibilità, ossia la difficoltà dei dipendenti di farsi

notare tramite le attività svolte e ottenere riconoscimenti dai superiori. Possono essere anche penalizzati dai mezzi tecnologici, come la connessione lenta che non permette di svolgere il lavoro nel modo giusto.

Proprio per quest’ultima criticità le aziende devono dotarsi degli strumenti adatti per poter continuare a svolgere le mansioni con le solite prestazioni senza avere intoppi, con la possibilità di avere sempre i documenti disponibili elettronicamente, accedendo al materiale e agli applicativi aziendali utili con qualsiasi strumento, senza essere legato a una postazione o strumento specifico. Quindi, il tutto dovrebbe essere gestito tramite un cloud per poter facilitare la transazione tra le postazioni di lavoro tra casa e ufficio.

Benefici della modalità di lavoro agile

Così come ci sono degli svantaggi è importante anche soffermarsi sui vantaggi del lavorare in modalità agile:

  • I lavoratori che adottano la modalità agile possono utilizzare al meglio il proprio tempo, decidendo di lavorare negli orari in cui si sentono più produttivi, ottenendo un buon work-life balance. Se il dipendente si sente soddisfatto, meno stressato e più riposato, risulta anche essere più produttivo.
  • Risparmio in termini di costi per l’azienda riducendo gli spazi di lavoro, aumentando però gli spazi collettivi in cui i lavoratori possono discutere su progetti o coordinarsi sui lavori da svolgere.
  • Possibilità di avere dei professionisti qualificati anche se sono geograficamente distanti dalla sede di lavoro, organizzando dei team più variegati ed inclusivi.
  • Adottando la modalità del lavoro ibrido si lavorerà in diversi luoghi di lavoro e questo permette ai dipendenti avere una maggiore creatività, più punti di vista, maggiore capacità nel risolvere i problemi, alto tasso di innovazione. Tutto questo perché non si è bloccati sempre nello stesso luogo.
  • Con le giuste tecnologie e strumenti che permettono di interagire con i gruppi di lavoro in ufficio e i gruppi di lavoro da remoto si favorirà un senso di profonda appartenenza all’organizzazione, migliorando lo spirito di gruppo. I leader dovrebbero, quindi, rafforzare i punti di contatto in modo da combattere i sentimenti di isolamento.

Scopri l’applicativo HR Infinity – Presenze

L’utilizzo degli strumenti giusti è necessario per poter svolgere il lavoro ibrido nel migliore dei modi. La necessità è quella di avere degli strumenti adatti che possano permettere la condivisione delle informazioni attraverso il cloud, il continuo contatto tra collaboratori con le call di Microsoft Teams, gestione dei progetti condivisi tramite SharePoint.

È importantissimo, inoltre, gestire anche le presenze dei propri collaboratori, in modo da capire chi è in ufficio e chi svolge il lavoro da casa. Noi di P&S People Solutions sappiamo quanto sia importante l’utilizzo degli strumenti adatti e per questo utilizziamo un applicativo Zucchetti, chiamato HR INFINITY – PRESENZE. È uno strumento che oltre a gestire le presenze, i permessi, le assenze, monitora anche le ore dei collaboratori esterni e/o dei collaboratori da remoto, in questo modo si avrà sempre la possibilità di visionare i collaboratori che lavorano in modalità agile e coloro che invece lavorano in ufficio, tenendo tutto monitorato e sotto controllo.

E tu come gestisci la modalità di lavoro ibrida in azienda?

Contattaci per studiare insieme la situazione della tua impresa e capire insieme come offrirti il miglior servizio adatto alle tue esigenze.

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Diversity management: l’equità di genere raggiunta nel migliore dei modi

Il diversity management rappresenta la capacità dell’impresa di valorizzare le differenze di genere nel lavoro, trattando ogni persona nello stesso modo, diminuendo così anche le disuguaglianze tra uomini e donne. È un processo di cambiamento aziendale che ha l’obiettivo di potenziare i singoli contributi di ogni individuo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo si realizza grazie all’utilizzo di strumenti e insieme di misure che fanno risaltare le diversità dei lavoratori, promuovendo sempre di più l’inclusione negli ambienti lavorativi.

Quando si parla di differenze di genere nel lavoro si fa riferimento all’orientamento sessuale, all’etnia, all’età, all’istruzione, agli stili di vita. Cercare di diminuire queste difficoltà è uno degli obiettivi da raggiungere, per questo è nata negli anni una figura importante, ossia quella del Diversity Manager, il quale si occupa di dare valore alle diversità cercando di migliorare tutto in un’ottica di innovazione, redditività e produttività.

Se all’interno di un’azienda è presente questa figura si creerà un miglior senso di appartenenza, risorse più motivate, promuovendo anche una leadership che genera un clima lavorativo più produttivo e innovativo.

La figura del Diversity Management opera in diversi campi, partendo dall’analisi della situazione aziendale, analizzando i vari bisogni dei lavoratori e, soffermandosi sull’ambito formativo, sviluppa processi di innovazione e superamento dei pregiudizi occulti che possono risultare frenanti. Promuove, inoltre, la consapevolezza e la sensibilità su tematiche sociali, integra policy aziendali che favoriscono diversità e generano inclusione.

Perché adottare il diversity management?

L’integrazione continua e il rispetto delle diversità di genere, od ogni altro tipo di diversità, offre la possibilità di migliorare sempre di più l’employer branding, poiché migliorando l’ambiente di lavoro, dove tutti si sentono a proprio agio esprimendo le proprie unicità, le persone lavorano meglio e si ottengono miglioramenti anche a livello di performance di business.

Parità di genere: come integrarla in azienda?

Le aziende si impegnano nel favorire l’adozione di politiche per promuovere il rispetto e l’inclusione delle differenze di genere e questo creerà un ambiente molto più sereno per tutti i collaboratori ma anche per i datori di lavoro, cercando di eliminare del tutto, o almeno di ridurre, le differenze di trattamento sul posto di lavoro e di conseguenza anche le disuguaglianze tra uomini e donne nel lavoro, argomento molto discusso, proprio perché le donne, a parità di mansione, guadagnano il 10% in meno rispetto agli uomini.

Questo è stato dimostrato in uno studio dell’Eurostat misurando il divario retributivo uomo-donna partendo proprio dalla retribuzione lorda, e anche se questa risulta essere solo del 5,3% rispetto al 16,6% di altri paesi EU, è comunque un dato non confortante. Questo accade perché non si considera né il tasso di occupazione né il titolo di studio; quindi, la posizione è alta solo grazie alle donne che lavorano nel settore pubblico, non facendo una distinzione tra coloro che sono laureate e con qualifiche alte, che sono davvero rare. C’è una differenza netta tra i settori privati e quelli pubblici: il gender gap, infatti, nei settori pubblici è del 4,4 % rispetto al 17,9 % del settore privato.

Altro problema che alimenta le disuguaglianze tra uomini e donne nel lavoro è che la maggior parte delle stesse accettano dei contratti part time per poter accudire i figli, la famiglia o, addirittura, viene imposto dall’azienda stessa. Ancora peggio se si osserva il reddito complessivo annuo di uomini e donne perché in Italia le donne che lavorano sono ancora poche. I dati Istat riguardanti il tasso di occupazione femminile evidenziano un 50,1%, registrando però tassi di disoccupazione molto elevata rispetto agli uomini.  

Grazie al diversity management si possono ridurre queste differenze, rendendo sempre più equo il trattamento di uomini e donne sul posto di lavoro. Abbracciando queste disparità si migliorerà anche l’azienda, incrementando il commitment dei lavoratori e di tutti gli stakeholders che hanno un contratto con l’azienda, verso la promozione dell’equità e della diversità di genere come valori fondanti dell’organizzazione.

Tecniche e principi per combattere la diversità di genere in azienda

Non tutte le aziende adottano il diversity management, infatti, si notano ancora delle azioni di discriminazione di genere sul lavoro e questo è un aspetto negativo perché soffoca le opportunità, sprecando il talento. Per limitare al massimo o azzerare del tutto le discriminazioni, ci sono alcune attività fondamentali da implementare in azienda:

  • Garantendo l’equità di genere, senza discriminazioni, permette di acquisire maggiori talenti, i quali si sentono liberi di esprimere sé stessi e saranno quindi più motivati a lavorare, a collaborare con il team e a fidarsi maggiormente delle proprie capacità, dando sempre di più senza aver paura di essere criticato o discriminato.
  • Eliminare le differenze di trattamento sul posto di lavoro, che hanno ripercussioni sul benessere generale dei dipendenti eliminando anche le molestie di genere, ossia la violenza nei confronti di persone in base al loro sesso o genere. Le donne sono maggiormente le vittime di queste molestie, date alcune circostanze, come la retribuzione più bassa rispetto all’uomo, lavori più umili, e così via, e proprio per questi motivi a volte non denunciano. Secondo uno studio Istat le donne molestate nel corso della loro vita lavorativa sono circa 404 mila, ossia l’8,9% delle donne lavoratrici attuali. Effettuando un sondaggio, non tutte le donne hanno risposto, ossia il 24,2% ha preferito tacere e non rispondere alle domande, il 33,8% ha cambiato volontariamente lavoro o rinunciato alla propria carriera e addirittura il 10,9% è stata licenziata o messa in cassa integrazione o non è stata assunta.
    I costi per le aziende che si trovano in queste situazioni possono essere enormi, parliamo di costi legati alle molestie; quindi, costi legali (risarcimento dei danni causati dalla molestia), costi del personale (tutte le conseguenze che causano le molestie, come assenteismo, bassa produttività, stress psico-fisico della vittima) e costi reputazionali (legati alla perdita di attrattività sul mercato, al recupero di credibilità del management verso gli stakeholders, del brand, del target). Per questo è importante avviare dei percorsi di buone pratiche per poter azzerare questi episodi in ambito lavorativo agendo, prima di tutto, sugli stereotipi di genere.
  • Istruzione e formazione consentono la creazione di gruppi di lavoro forti e migliorano le pratiche aziendali.
  • Iniziative comunitarie e advocacy: rispondendo alle esigenze dei consumatori sensibili al tema della parità di genere nel mondo del lavoro si creeranno comunità di riferimento che sostengono e promuovo prodotti e azioni imprenditoriali.
  • Misurazione e reportistica: tutto deve essere monitorato, come gli impegni aziendali, in modo da valutare i progressi nel tempo.

In aziende che adottano pratiche per diminuire le diversità di genere si può notare un aumento delle performance finanziarie di circa il 15 % rispetto alle altre aziende dello stesso settore.

Vantaggi di adottare la strategia del diversity management

Alcuni studi hanno dimostrato che in aziende eterogenee dal punto di vista del genere hanno una probabilità del 15% maggiore di conseguire performance finanziarie superiori rispetto al settore definite come aziende diverse (Hunt, Layton, Prince, 2015).

Inoltre, le aziende che adottano pratiche per aumentare la parità di genere nel lavoro ottengono un maggiore vantaggio competitivo e opportunità di mercato maggiori, grazie alla diversificazione del lavoro e alla promozione di offerte sempre più personalizzate e che rispondono alle esigenze del mercato.

Investendo sempre di più nel diversity management, quindi, le aziende potranno puntare su una maggiore creatività e innovazione interna, flessibilità e migliore capacità nel risolvere i problemi. Tutto ciò permetterà di raggiungere performance superiori.

Nella nostra azienda il tema è molto importante, infatti, il 50% delle nostre collaboratrici è donna e anche gli stipendi sono equi in relazione a ruolo e alla figura professionale. Per noi è fondamentale che ogni collaboratore si senta a suo agio, coinvolto e considerato all’interno del team. Non facciamo distinzioni di genere, per noi tutti sono importanti e collaboriamo per avere un obiettivo comune: totale dedizione al Cliente.

Nella tua azienda, invece, che tecniche utilizzi per azzerare la disparità di genere?

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Efficienza lavorativa: come aumentare la produttività del lavoro

Si sente spesso parlare di produttività sul lavoro ed efficienza lavorativa ma a volte non sappiamo dare una giusta spiegazione.

Il concetto di “efficienza” rappresenta la straordinaria capacità dell’azienda e dei suoi collaboratori di conseguire i traguardi prefissati in modo impeccabile, facendo uso di tutte le giuste risorse e strumenti. Quando parliamo di efficienza, non possiamo ignorare l’importanza dell’efficacia, ovvero l’atteggiamento con cui l’azienda raggiunge tali obiettivi in modo veramente impattante.

Unendo questi due concetti, tutti all’interno dell’azienda riusciranno a fare la differenza, aumentando così la produttività del lavoro poiché hanno chiari gli obiettivi  e tutti i collaboratori sapranno prendere le decisioni giuste.

Come aumentare la produttività del lavoro

Per aumentare la produttività del lavoro grazie all’efficacia e l’efficienza lavorativa bisogna seguire alcuni consigli e indicazioni grazie ai quali saprai come essere più efficienti sul lavoro.

Come prima cosa non bisogna mai prolungare molto il tempo lavorativo togliendo, di conseguenza, tempo alla propria vita, al tempo libero, al tempo per sé stessi. Lavorare molte ore non ti porterà ad ottenere risultati positivi, ma si rischierà di lavorare peggio e in modo insufficiente. Per questo l’efficienza sul lavoro dovrebbe essere considerata in base ai risultati che si ottengono e non in ore.

Come essere efficienti sul lavoro? Tieni in mente gli obiettivi

Avere ben chiare le idee sugli obiettivi da perseguire ti aiuterà a raggiungere un’efficienza lavorativa e aumentare la produttività del lavoro nel minor tempo possibile e con i giusti investimenti.

Imparare a gestire il tempo e le attività è fondamentale per focalizzarsi sugli obiettivi desiderati, senza dover riempire le giornate di attività e organizzando male il proprio tempo.

Produttività del lavoro: come raggiungerla passo dopo passo

Come primo passo per ottenere una maggiore produttività del lavoro bisogna partire dall’organizzazione. L’organizzazione è importante per migliorare la condizione lavorativa. Una tecnica utile è quella della coordinazione del lavoro in base alle proprie energie, in modo da essere in grado di erogare un servizio di qualità anche in poco tempo.

Altro aspetto da considerare per aumentare la produttività sul lavoro è dato dalle “To do List”, le liste. Quest’ultime sono un aiuto prezioso per incrementare la produttività del lavoro, facilitando l’organizzazione della giornata lavorativa e dando più importanza alle attività più rilevanti. Ovviamente non bisogna mai sottovalutare le scadenze di ogni attività organizzandole di conseguenza.

In azienda si sente molto parlare di multitasking, però per essere efficienti conviene limitarlo. Concentrandosi su una singola attività, dando il tutto per tutto per portarla a termine, si aumenta la tua produttività sul lavoro e sarai pronto per il prossimo task.

In aggiunta, un passo importante da eseguire per migliorare l’efficienza lavorativa è quello di concedersi delle pause cicliche. Dato che il nostro cervello non può essere concentrato per 8 ore consecutive senza mai una pausa, si consiglia di effettuare delle pause una volta ogni 90 minuti. Oppure, usare la “tecnica del pomodoro”, ossia 25 minuti di lavoro e 5 minuti di pausa e dopo aver effettuato 4 “pomodori”, una pausa più lunga di 15/30 minuti. Questo aiuterà la mente a essere molto più efficace e produttiva perché ti permette di essere concentrato monitorando il lavoro, aiutandoti anche a strutturare meglio le attività, in altre parole ti fa gestire bene il tempo.

Ancora, parliamo del sonno, aspetto importante. Dormire le giuste ore è la ricetta fondamentale per aumentare la produttività del lavoro. La privazione del sonno porta a ridurre le prestazioni, riducendo la concentrazione, la memoria di lavoro e il ragionamento logico.

Per concludere, la produttività del lavoro rappresenta anche un indice di soddisfazione personale. Potremmo descrivere la produttività come il risultato delle attività in un periodo di tempo, l’efficienza lavorativa come il fare le cose nel modo più corretto possibile e l’efficacia come il fare la cosa giusta.

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Job rotation: cos’è e perché è importante?

La job rotation è quella strategia aziendale che prevede la rotazione degli incarichi assegnati a ogni lavoratore; quindi, nessuno all’interno dell’azienda ha delle mansioni fisse, ma periodicamente i dipendenti vengono assegnati a settori diversi dell’azienda, svolgendo compiti diversi.

La rotazione degli incarichi va a vantaggio dei lavoratori poiché arricchisce il percorso professionale di ciascuno, aumenta le competenze e potrebbe anche portare ad avanzamenti di carriera. Inoltre, i lavoratori sono consapevoli di come funziona, comprendono i processi velocizzandoli, ergo-aumenta il rendimento.

Vantaggi e svantaggi della rotazione del personale

La job rotation porta con sé moltissimi vantaggi, sia per i lavoratori che per l’azienda. Vediamone insieme qualcuno.

  • Maggiore motivazione: occupare lo stesso ruolo per un periodo troppo lungo potrebbe diminuire l’entusiasmo. Effettuare la rotazione degli incarichi aiuta chi ha la necessità di trovare nuovi stimoli. Con la job rotation, infatti, il dipendente si trova in un contesto completamente nuovo e quindi si rimette in gioco per dare del suo meglio.
  • Occasione per i senior: la rotazione del personale diventa di vitale importanza in quelle realtà aziendali composte particolarmente da senior. Grazie a questo sistema, i senior potrebbero trovare l’occasione di cambiare carriera, generando nuovi stimoli di crescita e una fortissima opportunità di un continuo apprendimento.
  • Aumento delle competenze: se il turnover aziendale viene effettuato in maniera coerente con il percorso professionale di ogni risorsa, questo porterà sicuramente a un aumento delle competenze.
  • Allocazione più efficiente di risorse: la job rotation migliora la distribuzione delle risorse avvantaggiando sia l’impresa che il dipendente.

Alcune aziende non effettuano la rotazione degli incarichi poiché potrebbero rinunciare a una risorsa valida per quel compito per dare spazio a una dipendente che potrebbe non essere all’altezza. Questo è uno degli svantaggi che portano le aziende a rinunciare a questa strategia. I processi di turnover aziendale hanno un altro grado di rischio, dato dall’incertezza del cambiamento e che potrebbero portare a conseguenze negative.

Tipologie di job rotation

La rotazione del personale può cambiare in base alle esigenze delle aziende e possiamo infatti trovare diverse tipologie di job rotation.

  • Job rotation orizzontale: si definisce così la rotazione che avviene su ruoli di pari livello organizzativo all’interno di uno specifico settore. Il suo scopo è quello di far acquisire alla risorsa maggiori competenze tecniche e manageriali che sono vicine alla posizione che già si ricopre.
  • Job rotation verticale: è la rotazione che ha bisogno di vari step di promozione in ruoli di crescente responsabilità e importanza. La risorsa quindi nel cambiare posizione subisce una crescita di livello.
  • Job rotation interfunzionale: la rotazione degli incarichi avviene su più aree e ruoli aziendali con lo scopo di far assumere al collaboratore una conoscenza del business aziendale allargata.
  • Percorsi di crescita interfunzionale: è una rotazione messa in atto solo dalle aziende internazionali o multinazionali dove è necessario favorire dei percorsi di crescita in altri paesi del gruppo. In questo modo si favorisce anche un’integrazione più ampia tra le risorse.

Importanza del turnover aziendale

Il turnover aziendale è molto importante perché migliora l’efficienza aziendale e sviluppa un aumento delle competenze nelle risorse. Inoltre, con un incremento della concorrenza e della competitività nel mercato, la rotazione del personale rende l’azienda sempre più flessibile e in grado di sfruttare al meglio le competenze e le conoscenze della popolazione aziendale.

La strategia della job rotation viene adottata anche nella tua azienda?

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Lavorare ascoltando musica: giusto o sbagliato?

Lavorare ascoltando musica è ormai un’azione molto comune per chiunque, sia che stia lavorando o studiando. La musica ha un potere enorme sulle persone, perché, quando ascolta musica, il cervello riesce a concentrarsi e lavorare meglio e rilascia nel corpo la dopamina, sostanza che permette di rilassarsi ancora di più.

La musica influisce molto anche sul nostro stato d’animo e di conseguenza ci aiuta ad affrontare le difficoltà di ogni giorno.

Ma ascoltare musica sul posto di lavoro ci aiuta davvero o ci ostacola?

Musica e lavoro sono due termini che non tutti possono accettare insieme, ad esempio alcuni datori di lavoro reputano una distrazione l’ascolto di musica o temono che possa dare l’impressione ai clienti che i collaboratori non si stiano impegnando nella propria attività, invece molti studi, come una ricerca del Mindlab International, hanno dimostrato che lavorare ascoltando musica aiuti molto nello svolgimento delle attività. Questo perché lavorare con la musica in sottofondo incrementa la produttività, il grado di attenzione, diminuisce lo stress e genera benessere generale.

Nel momento in cui si parla di lavoro e musica abbiamo un effetto positivo molto importante, come la stimolazione neuronale. Quest’ultima è provocata da vibrazioni musicali, che aumentando l’elasticità mentale, permettono di aumentare la creatività. In questo modo si riescono a trovare nuove soluzioni ai problemi, nuove idee che senza l’introduzione della musica non si sarebbero sviluppate.

Lavorare con la musica in sottofondo riesce a migliorare anche l’ambiente di lavoro, migliorando la motivazione nello svolgere un determinato compito e renderlo addirittura piacevole.

Vantaggi di lavorare ascoltando musica

Parlando di vantaggi nell’ascoltare la musica per concentrarsi e lavorare meglio troviamo:

  • Musica e lavoro è un binomio perfetto per favorire creatività ed equilibrio emotivo,
  • Migliora la comunicazione e le relazioni interpersonali nei luoghi di lavoro.
  • Lavorare ascoltando musica fa calmare e rilassare e permette di svolgere i compiti assegnati con un maggiore senso di leggerezza.
  • Scegliere il genere giusto e il ritmo giusto è fondamentale per alleviare lo stress durante il lavoro.
  • La musica per lavorare e concentrarsi migliora il multitasking: la musica con il giusto ritmo e con un testo legato concettualmente al lavoro da svolgere, stimola l’esecuzione dei compiti.
  • Aiuta nella concentrazione ascoltare un suono familiare, che non ha bisogno di molta attenzione e quindi di conseguenza porta l’individuo ad essere maggiormente attento sul lavoro da svolgere.

Come scegliere la musica da ascoltare per lavorare e concentrarsi?

Per concentrarsi al meglio la soluzione ottimale è quella di lavorare con la musica in sottofondo già conosciuta perché essendo familiare aiuta a non distrarsi prestando attenzione alle strofe.

Alcuni esempi di musica per lavorare e concentrarsi sono:

  • la classica: è ideale per chi svolge un lavoro creativo, favorendo l’immaginazione e diminuisce l’ansia.
  • L’elettronica: ideale per quelle attività ripetitive o dove è richiesta molta concentrazione, come contabilità.
  • La musica jazz, indie rock, hip-hop, blues: per chi svolge un lavoro di precisione, i programmatori, aumentando l’attenzione.
  • I suoni della natura: perfetti per qualsiasi lavoro e momento, rilassano e generano pensieri e sentimenti positivi e aumentano la produttività e l’impegno.

Ascoltare musica sul posto di lavoro può rendere l’atmosfera molto più piacevole date le diverse ore da trascorre in ufficio.

Anche tu ascolti musica mentre lavori?

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L’importanza della sostenibilità aziendale

La sostenibilità aziendale è l’adozione di pratiche “green” in azienda, una serie di azioni organizzative e gestionali che riducono l’impatto delle attività all’interno delle imprese sull’ecosistema. Tutto questo viene integrato alla strategia aziendale, introducendo la sostenibilità nelle aziende.

Un’azienda è definita azienda ecosostenibile nel momento in cui mette al centro le azioni, i comportamenti e le scelte di sviluppo che non si focalizzano solo sul breve termine ma soprattutto sul lungo termine. Quindi, la sostenibilità aziendale è proprio quella visione di sviluppo delle azioni verso il futuro.

I tre aspetti importanti per rendere un’azienda sostenibile

Le aziende ecosostenibili sono quelle che riescono a integrare nel proprio modello di business tre aspetti importanti:

  • Sostenibilità ambientale: significa la tutela dell’ambiente. Per essere un’azienda sostenibile bisogna ridurre l’impatto ambientale nelle fasi produttive ed essere attenti al consumo delle risorse naturali.
  • Sostenibilità sociale: la sostenibilità è anche delle persone e della società. La sostenibilità aziendale viene realizzata garantendo giustizia e uguaglianza del trattamento dei dipendenti e gestendo ogni forma di discriminazione. La sostenibilità in azienda si traduce con la creazione di condizioni di sicurezza sul posto di lavoro e senso di appartenenza.
  • Sostenibilità economica: l’azienda ecosostenibile riesce a creare valore attraverso la produzione di oggetti o servizi che permettono il miglioramento della vita delle persone.

Linee guide da rispettare per le aziende impegnate per l’ambiente

Ogni azienda per poter essere definita come azienda sostenibile deve seguire delle linee guida che permettono di raggiungere la sostenibilità in azienda.

  • Produzione di energia da fonti alternative
  • Recupero di scarti e prodotti
  • Ottimizzazione della logistica
  • Innovazione di prodotto
  • Efficienza nei processi produttivi e/o nelle strutture di staff
  • Rispettare le leggi di sostenibilità mondiali e nazionali
  • Intervento nei processi produttivi per renderli più sostenibili
  • Tutelare i lavoratori e i dipendenti
  • Valutare l’impatto dell’azienda sulla comunità in cui si inserisce

Aziende e sostenibilità: il ruolo delle imprese

La sostenibilità aziendale si raggiunge se si è in grado di intervenire su due aspetti importanti per la sostenibilità, ossia:

  • Prodotti: ci si rivolge soprattutto all’esterno e riguarda la definizione di prodotti sostenibili, in cui la sostenibilità viene vista come un catalizzatore per la crescita e l’innovazione dell’azienda sostenibile. Si lavora anche sul posizionamento strategico dove la sostenibilità rappresenta un elemento fondamentale per la crescita aziendale.
  • Processi: si rivolge verso l’interno e permette di ridefinire i processi per la sostenibilità in azienda, definendo una maggiore eco-efficienza.

Vantaggi e svantaggi della sostenibilità aziendale

Le aziende impegnate per l’ambiente ottengono molti benefici, vantaggi come anche degli svantaggi, da non sottovalutare.

I benefici e i vantaggi di un’azienda ecosostenibile sono:

  • Miglioramento del clima organizzativo e dei processi interni
  • Posizionamento strategico
  • Opportunità di business
  • Impatto sulla cultura interna
  • Competitività sul mercato
  • Sviluppo di prodotti e processi innovativi
  • Riduzione dei costi
  • Miglioramento dell’immagine

Gli svantaggi, invece, di avere la sostenibilità nelle aziende sono:

  • Complessità della reportistica
  • Flussi documentali
  • Aggravi organizzativi
  • Incrementi costi

Come possiamo notare i benefici di essere un’azienda sostenibile sono talmente tanti che riescono a rendere meno gravi i lati negativi, di fatti sono pochi.

Concludendo, introducendo la sostenibilità nelle aziende si riesce a impattare meno sull’ambiente e aiutare il clima.

La tua azienda si può definire come un’azienda ecosostenibile?

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